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Palkosceniko Al Neon - "Lucas"

by BJS AUTOPRODUZIONI/ DISTRUZIONI PER L'USO

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1.
Cuore Di Cane se vivo è dentro la mente/spoglia che muore nel mio pensiero ma spezza catène e scioglie il fiato in un timido istante/osceno le facce accartocciate nel vetro/ voci nella mia testa enormi come crateri dìvampan soffi che il buio arresta un sogno che ripercorro appeso a stanze del mio respiro che spoglia ma non mi sveglia divento serpe un cane di un ferito chi striscia dentro una bara aperta o tra le spine in un recinto di anime soffocate/e/sole accatastate in un relitto vivo di niente/ nascosto dentro la mente ricorda sempre/ qualcosa si perde qualcosa si perde impronte della mia mano dèstra e un complice inaudito tra due dita infreddolite una sigaretta che nasconde il viso le facce accartocciate nel vetro voci nella mia testa enormi come crateri divampan soffi che il buio arresta
2.
Autocontrollo tornano in me riscontri di un vero crudele colato a picco un pennello dipinge le tele disperazioni che divengono nero profondo ogni mio sogno finisce che non lo ricordo nella mia mano una gabbia di odio e parole sono un estraneo perché niente che amo non muore il buio scende e la luce ormai non rincuora poiché risalta ogni cosa che in me non funziona rit. cavia - negli album di famiglia cado come una lacrima la cosa peggiore è che una voce insistente che spacca le ossa dice resta comunque si volta e sparisce si volta e poi niente la tavola è imbandita e mostro autocontrollo quello che ho in mano un dolore che non affronto io non lo ricordo e se lo ricordo un passo verso il vuoto dice che sono morto scoppiano in me ricordi di un giorno felice sono un regista e la morte oggi è la mia attrice è un’ esperienza in cui vedo calare sipari nell’incoscienza costante tremore alle mani dentro una vasca annega nell’oggi il domani sopra il mio polso una linea ne traccia il percorso non è un rimorso e la luce ormai non rincuora poiché la vita è una cosa che in me non funziona
3.
4.
LUCAS 03:40
5.
Alta Tensione #2 disobbedisco alle ossa schiacciate da un rito severo sporcate con tono rifatto macchiate dolore – non mostrano cenni di resa non sono che segni d’attesa un gioco una lenta ripresa lite – una tazza di caffè rovesciata un regine una stirpe dannata libertà in una mano strappata lite – caramelle per alito pesante mozziconi di sigarette spente sul palmo di una mano aperta peste – un telaio preso a calci un vassoio di denti marci uno sparo che rende sordi peste – polaroid di una morte un corridoio una piscina vuota il palmo di una mano aperta rit. non è folle utopia ma una dura lezione una rivoluzione senza alta tensione giorno - fiori su lapidi e non comando brindo a un disegno che non ho fatto perché convinto di essere in torto se non sei loro allora sei morto e vedi la vita con quel distacco come una scelta un impresa un patto l'aria si gela non c’è consenso per flagellati c'è solo l'assenzio
6.
Assetto da Resa credo nell’eternità dell’odio che lacera intoccabili dannati contro un muro di pietra temo la stupidità di vincere nascosta in gesti soliti la vita di ogni giorno figli schiavi arresi e presto orfani di una madre sola e di un padre che è un arma ormai scarica finiscono arrestati nelle carceri e un fazzoletto stretto al collo contro i lacrimogeni rit. non resta niente l’assetto che m’avvolge è differente dall’ombra che illumina lo specchio e la mia mente risplende come una resa schiva e deprimente come una notte scura e indifferente aspetterò l’arresto del sistema che c’obbliga in divisa e logica antinfortunistica pronti alla partenza siamo in cerchio come bandiere al vento che in marcia non s’arrendono
7.
INTERVALLO 02:33
8.
9.
INTOLLERANZA 03:08
10.
Con un Filo di Voce perde peso il giorno e finisce ora chiudo piano gli occhi senza respirare lasci notti al contrario parole sussurrate il vuoto mai nascosto di un momento migliore che ti lasci alle spalle con un filo di voce parole disperate che se ne sono andate su un letto di fiori (bambole decapitate) su un letto di vene maschere insanguinate che ti lasci alle spalle con un filo di voce rit. la nostra foto sul muro io non la riconosco è un ricordo sbiadito di un momento migliore (è il profilo sbiadito di un discorso migliore) è un tempo ormai finito che va via veloce e un altro cominciato lucido e feroce grondano giorni d’odio e non ha peso l’ora nel presente confuso dove ormai riposa un istante rincuora con sorrisi al contrario il pensiero unitario dice perdi ogni cosa
11.
BUNKER (free)

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released July 5, 2011

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PALKOSCENIKO AL NEON Roma, Italy

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